Il termine pragmatismo è utilizzato nel linguaggio comune per indicare la volontà di mettersi all'opera concretamente, l'atteggiamento mentale di ricercare soluzioni applicabili ai problemi, che non possono essere affrontati soltanto in maniera teorica.
In altre parole il pragmatico predilige la pratica alla teoria, inscrivendosi nel solco tracciato tra le fine del XIX e gli inizi del XX secolo da filosofi statunitensi che per primi formalizzarono tale atteggiamento mentale.
La nascita ufficiale del pragmatismo coincide con l'uscita del saggio How to Make our Ideas Clean (Come Rendere Chiare le Nostre Idee), pubblicato nel gennaio 1878 per opera del filosofo e matematico Charles Sanders Peirce.
Il fondatore del pragmatismo, oltre che della moderna semiotica, rese in tal modo sistematica l'indagine attorno all'agire pratico la quale era già emersa nella filosofia antica, si pensi ad esempio al sofismo greco e a Protagora, conferendo all'azione la dignità di corrente filosofica.
Pierce spiegò come la speculazione debba condurre all'azione poichè soltanto attraverso l'analisi degli effetti pratici è possibile valutare l'utilità di una teoria.
Lo stesso principio si applica per le credenze religiose e le ideologie, le quali hanno valore esclusivamente se migliorano la qualità della vita delle persone, se escono dal territorio della pura speculazione per confrontarsi con la realtà.
L'ovvia conseguenza è che non esista una verità eterna ed immutabile, dal momento che la teoria deve superare la prova della pratica, e la conoscenza acquisita nel tempo è perciò destinata ad essere messa in discussione costantemente.
Le idee della teoria filosofica nata negli Stati Uniti di fine Ottocento vennero successivamente rielaborate da numerosi studiosi e fra i più celebri ricordiamo il pedagogista americano John Dewey.
L'illustre professore è considerato il padre dello strumentalismo, nome che ci ricorda come la mente sia uno strumento per rielaborare l'esperienza frutto della realtà in cui viviamo.
In questo modo gli esseri umani di ogni età interagiscono con il mondo circostante, trasformandolo e sentendosi a loro volta trasformati dal rapporto con l'ambiente, inteso tanto in senso naturale che sociale.
Da questo fondamento filosofico sulla conoscenza Dewey sviluppa una teoria pedagogica tra le più rilevanti del secolo scorso, come approfondiremo di seguito.